Cosa vuole il “correntone”

Diceva Mao Tse-tung che «la rivoluzione non è un pranzo di gala». Ecco, oggi di certo non siamo in presenza di una rivoluzione, ma altrettanto certo è che le riforme che sta tentando di portare avanti Matteo Renzi rappresentano un punto di svolta storico per il paese, come ulteriormente certa è la levata di scudi di un sistema che di quelle riforme ha parlato per almeno trent’anni senza mai realizzarle e rendendole così oggi più urgenti che mai.

Urgenza che nemmeno oggi viene colta, a volte osteggiata oppure scambiata, volontariamente o meno, per mera ambizione personale. Alla quale opporre dei no speculari, ovvero conditi da motivazioni che in certi casi mal celano un più credibile “perché lo fa Renzi”. Ma scendendo più in profondità in questa analisi e osservando le mosse di questi giorni è possibile distinguere due fronti principali nell’opposizione a Matteo Renzi.

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