Le previsioni danno nuvole nere

“Le previsioni danno nuvole nere, stormi di temporali in arrivo.

Io sono pronto ad ogni evenienza, ad ogni nuova partenza.

E non sappiamo dove stiamo andando”.

(Franco Battiato, “Splendide previsioni”)

Nulla di più riassuntivo in vista del 2012, non è il caso di aggiungere altro.  Solo voglio cogliere in quei versi una nota mista di orgoglio e ottimismo. Qualsiasi cosa ci aspetti di negativo il prossimo anno, saremo pronti ad affrontarlo e a trasformarlo in un nuovo inizio. Perchè al di là di tutte le ironie sui nostri mille difetti, siamo un Paese enormemente ricco. E non intendo in termini economici, parlo di risorse a livello umano.

Abbiamo un mantello di cultura, talento e creatività che sa assorbire le intemperie ed elaborarle; mica subito, ovvio, siamo noti per fare le cose con calma. Ma le facciamo e le facciamo da noi, alla faccia del Wall Street Journal e di quel vizietto che hanno all’estero: affossarci quando c’è da sparare sulla Croce Rossa e prendersi tutti i meriti quando sappiamo curarci le ferite. Non abbiamo bisogno di balie, abbiamo Giorgio Napolitano.

Sotto quel mantello c’è subito la carne viva, perchè mezze misure non ne conosciamo, “a cipolla” non ci sappiamo vestire. E’ una carne che si anestetizza facilmente, solitamente per un ventennio, ma altrettanto facilmente si risveglia. Si risveglia e si mette all’opera, che a guidarla sia una nuova Costituzione o un attempato professore dalla bacchetta rigida.

Poi lì, sotto sotto, c’è un cuore solido, abituato a faticare. Molto spesso ragioniamo solo con quello, come se un cervello non l’avessimo. Ma se è per questo che ci cacciamo nei guai è altrettanto per questo che ci tiriamo fuori. In fondo è un cuore giovane e ne ha viste già di tutti i colori. Ha dimostrato di non essere avvezzo agli infarti e ci sosterrà anche stavolta, nonostante la pressione alta dello spread.

Che non sappiamo dove stiamo andando è vero, anche se verrebbe più facile usare un’espressione colorita per definire la nostra destinazione. Ma lì non ci andremo; metteremo in tensione i muscoli, digrigneremo i denti, verseremo qualche lacrima e sputeremo il consueto sangue. Così i retorici del “Lacrime & Sangue” saranno contenti. Avremo il vento contrario, a giudicare dai numeri, ma dall’altra parte abbiamo iniziato a respirare aria nuova, pulita. Non può che farci bene ai polmoni, anche loro belli tosti. Contro quel vento ci sapremo correre.

Che il 2012 sia un nuovo inizio, perciò, una “nuova partenza”. E che ci porti lontano dalle nebbie in cui lo trascorreremo. Del resto, per usare un altro verso di Battiato, “le nuvole non possono annientare il Sole”. Per quanto nere siano.

Buon anno a tutti.

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