Sempre ai domiciliari in attesa del processo. Può avere senso?

L’arresto di Francesco Schettino, il Comandante della Costa Concordia, ha rinfocolato il dibattito sull’opportunità della custodia cautelare in carcere in attesa del processo. Polemica sollevata con forza dal deputato PdL Alfonso Papa dopo la scarcerazione e riproposta dal caso Cosentino.

Schettino è stato fermato per pericolo di fuga e possibile inquinamento delle prove (il terzo requisito per l’attuazione del provvedimento restrittivo è l’eventualità di reiterare il reato). Verificata la sussistenza di questi attributi, la misura coercitiva è anche naturale oltrechè legittima. L’aspetto in discussione è più che altro se sia appropriato mettere alla sbarra persone la cui colpevolezza è ancora da giudicare, considerando anche che vige la presunzione d’innocenza come principio di tutela costituzionale.

Essendo necessaria la misura restrittiva in presenza dei tre requisiti di cui sopra, ma “umanamente” dubbio il ricorso al carcere, può aver senso l’ipotesi degli arresti domiciliari automatici come provvedimento cautelare in attesa del processo? Potrebbe aiutare anche ad affrontare il sovraffollamento dei penitenziari.

Qui tutti i casi per i quali sono attualmente previsti i domiciliari.

Il mio è un interrogativo da cittadino e giornalista, non certamente da tecnico. Per questo chiedo aiuto a chi padroneggia la materia: che ne pensate?

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